Fotografia ricordo di un alpino in divisa, posa in studio per una cartolina fotografica da stampare in diverse copie e da inviare a parenti ed amici.
La ripresa in studio rappresenta talvolta, grazie a un fondale dipinto, il luogo del servizio militare. Queste immagini celebrative servivano a rassicurare i genitori e a trasmettere l'orgoglio della raggiunta maturità.
Le fotografie inviate a casa durante la guerra per tranquillizzare i propri cari hanno sempre una impostazione equilibrata in cui frequentemente il vino gioca il ruolo di simbolo di distacco dalla realtà. Vengono evitati gli indizi di violenza e le testimonianze del dramma.
Le fotografie realizzate dai militari nel corso dei conflitti mondiali tendono generalmente ad esorcizzare la drammaticità dell'esperienza bellica, trasmettendo messaggi rassicuranti. Le riprese sono solitamente ritratti e pose da cui vengono eliminati gli elementi che connotano l'angoscia dell'esperienza.
Questa straodinaria immagine di drammatico sapore giornalistico è in realtà, con ogni probabilità, una fotografia composta con grande accuratezza compositiva. I militari combattenti hanno generalmente evitato rappresentazioni dolorose e drammaticamente realistiche. Immagini più oggettive e crude sono state talvolta realizzate in guerra da militari non direttamente impegnati negli scontri, generalmente ufficiali. I semplici soldati non hanno infatti opportunità di portare e utilizzare in linea una fotocamera. Presa del Cianalot 13 lug 1916 - P. Beria Capp. Batt. "Gemona"
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