La Biografia di questo fotografo/pittore riporta anche le informazioni inerenti la sua attività artistica , per sottolineare come è avvenuta la scelta di fare  anche il fotografo e quanto abbia inciso nelle sue inquadrature la conoscenza artistica acquisita nella Accademia di Belle Arti.

Ho sintetizzato dalle fonti riportate le parti principali ,unendole tra di loro, per dare un esempio di come sia sempre necessario nello scrivere la Biografia di una artista contestualizzare sia il momento storico, siamo ancora nell’Impero Asburgico,   sia quello artistico/ culturale che quello sociale. Purtroppo non sempre si reperiscono tutte le informazioni, ma quando si hanno è utile anzi necessario riportarle.

Giuseppe Malignani (1812-1878) poliedrico artista nacque il 12 aprile 1812, a Torreano di Cividale da Giovanni e da Cecilia Cudicio,  fu fra i primi fotografi del Friuli asburgico e iniziò la sua attività nel 1858, dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia e aver conseguito numerosi successi come pittore, anche fuori dei confini della Piccola Patria.

Mosse i primi passi nel campo dell’arte come ritrattista nel territorio cividalese, ma non traendo dal lavoro sufficiente guadagno, emigrò in Stiria, in Carinzia, in Croazia, offrendosi a curati, castellani, borghesi per ritratti di familiari al fine di ottenere una qualche remunerazione. Fu anche a Vienna, dove espose alcuni suoi lavori che vennero acquistati.

Come ritrattista, Giuseppe Malignani ottenne un certo successo presso i contemporanei, e non soltanto all’estero, giacché furono apprezzati anche i dipinti che presentò alle varie “Esposizioni di arti belle e meccaniche di Udine” . Tra il 1853 ed il 1855 decorò il salotto del salone di Villa Giacomelli a Pradamano.

“La professione di fotografo, mai disgiunta da quella di pittore, lo portò a guardare con attenzione il soggetto da ritrarre per cogliere da una parte gli aspetti più minuti della sua fisicità, dall’altra quelli ben più difficili della personalità attraverso lo sguardo, l’espressione del volto, l’atteggiamento.”

Luogo e/o periodo di attivitàUdine, via Cortazzis (1858-1864 ca.),  via Bartolini ex casa Orlandi (1858-1864 ca.),  via Bartolini Palazzo Bartolini (1858-1864 ca.),  Borgo S. Bortolomio   casa n. 1666 (1864 ca.-1878); Pordenone.

“Un’attività artigianale, quella di Giuseppe, che raggiunse il successo commerciale negli anni Sessanta-Settanta, quando la moda delle cartes-de-visite diventa la grande passione della borghesia europea. Parigi, capitale della Belle Époque, contagia anche Udine, dove le famiglie benestanti frequentano lo studio del Malignani per farsi ritrarre su fondali e varie decorazioni manuali. Il figlio di Giuseppe, Arturo (1865-1939), studioso e imprenditore, coltiva anch’egli la fotografia.”

Nella «Rivista Friulana» del 1864, p. 68, compare un annuncio pubblicitario in cui si scrive che «nello Stabilimento fotografico di Giuseppe Malignani in Borgo S. Bartolomio 1666 si eseguiscono ritratti ad uso biglietti da visita, al prezzo per ogni dozzina di fior. 4, per mezza dozzina fior. 2, per una sola copia fior. 1».

Importante è la testimonianza storica della serie di fotografie relative all’incendio della Loggia del Lionello di Udine del 19 febbraio 1876.

Come già il padre, anche Arturo esce all’aperto per affidare alle immagini una testimonianza sul paesaggio, suo luoghi, sugli abitanti, realizzando veri e propri reportages. Se per Giuseppe la fotografia è essenzialmente arte realizzata con metodologie scientifiche, per Arturo diventa documento, testimonianza di quello che sta facendo come imprenditore e scienziato.

Alla sua morte nel 1878 l’attività fu continuata dal collaboratore e allievo Luigi Fabris  e dalla figlia Adele, titolare dello “Stabilimento Fotografico Malignani in Udine, Via Daniele Manin (ex S. Bortolomio) n. 8.

Lo studio di Via Manin fu ceduto al fotografo Giacomo Rovere, il quale nel 1887 si associò con Fabio Madussi, fotografo di Artegna, dove nel 1871 aveva aperto un negozio di stoffe con attiguo studio fotografico. Ivi lavorò per qualche anno Luigi Pignat, uno tra i maggiori fotografi friulani del Novecento (http://www.gri.it/fotografi-in-italia-1839-1939/friuli-ven-giu/udine/177-pignat-luigi-c.html )

Sitografia:  http://sauvage27.blogspot.it/2011/01/arturo-malignani-e-la-luce.html

Bibliografia : Il ‘Palazzo d’oro’ nella città di Udine A cura di Liliana Cargnelutti

 

 

Malignani G. 001B

 

Malignani G. 001F