Il vocabolo "fotografia" deriva dal greco antico: luce (φῶς | phôs) e grafia/scrittura/disegno (γραφή | graphè).
Fotografia può essere dunque considerata come scrittura/disegno DI luce ma anche scrittura/disegno CON luce.

L'origine del termine non può tuttavia esaurire e delimitare in modo indiscutibile i significati che il vocabolo italiano "fotografia" ha progressivamente assunto nel tempo per comune tacita convenzione.
La lingua parlata non ammette dogmi ed imposizioni cattedratiche.

Ecco cosa è “Fotografia” per l’enciclopedia Trecccani
http://www.treccani.it/enciclopedia/fotografia/

ed ecco cosa è “Fotografia” per Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Fotografia

Wikipedia prende atto del fatto che l’uso comune del vocabolo italiano include diversi significati:
«Con il termine "fotografia" si indicano tanto la tecnica quanto l'immagine ripresa e, per estensione, il supporto che la contiene.»

Nella lingua inglese vengono invece utilizzati termini distinti
(sorgente: wordrefence http://www.wordreference.com/iten/fotografia):

  • photography   (arte di fotografare)
  • photograph, picture  (immagine fotografica)

Per me, senza la presunzione di voler convincere alcuno della bontà delle mie convinzioni…

  • LA fotografia è un processo
  • La Fotografia è una forma di comunicazione ed espressione
  • UNA fotografia è un oggetto fisico tangibile ottenuto attraverso il processo fotografico.

Pertanto ritengo di poter affermare che:
«Una fotografia è il risultato dell’impressione prodotta da un fenomeno luminoso su supporto fotosensibile a registrazione permanente visibile.»

Ciò significa che secondo me l’attimo del “click” in cui si preme un pulsante costituisce il momento in cui viene prelevata una “impressione” di luce; l’istante iniziale di un processo che può produrre una fotografia.
Pertanto la pellicola impressionata diventa oggettivamente una fotografia a conclusione del trattamento che rivela e rende permanente l’immagine.
Ne consegue che anche una ripresa effettuata con tecnologia digitale può realizzarsi come fotografia tangibile quando viene fisicamente stampata in forma analogica.

Una foto digitale è digitale anche quando la matrice è analogica.
Una fotografia analogica, fisica e tangibile, è analogica anche quando la matrice è digitale.

In conclusione, ciò che vediamo qui sul web sono immagini digitali, ovviamente non fotografie fisiche tangibili.
Tanti ormai le chiamano per estensione e genericamente “ fotografie”, così come chiamiamo “penne” gli strumenti per la scrittura a mano, dimenticandoci che i nostri avi intingevano nell’inchiostro proprio le “penne” degli uccelli.

Chiamare "fotografia" in modo indistinto tanti processi, applicazioni, funzioni e prodotti profondamente diversi, non aiuta lo sviluppo di una consapevolezza condivisa ma crea parecchia confusione e genera malintesi non irrilevanti.
Non abbiamo solo e tutto "fotografia".
Abbiamo la "stampa fotografica" (in tutte le varianti offerte dalle diverse tecnologie), la "foto digitale" (codice virtuale latente) e l’ "immagine" (spesso effimera su display digitale).
In buona sostanza non penso che qualsiasi immagine, restituita e moltiplicata in qualunque modo e con qualsiasi tecnica, sia sempre e comunque "fotografia" per il solo fatto di rappresentare la realtà riconoscibile.
Non credo che qualunque figura ottenuta da una matrice fotografica possa automaticamente e per diritto ereditario, essere ritenuta una fotografia.

Il vivo linguaggio parlato non obbedisce a definizioni stabili nel tempo perché è l’uso a dettare il senso delle parole.
Quando qualcuno mi dice "ti regalo una fotografia", mi aspetto che mi dia qualcosa da tenere in mano.
Altri si aspettano di ricevere una email con allegato, un file su WhatsApp o qualcosa del genere.
Questo non è un problema per me, casomai lo è per chi intende farmi il regalo! ;-)
Francamente mi sembra di poter constatare che non sono affatto isolato in questo modo di considerare le fotografie :-)
Se il mio mondo fotografico restasse confinato nello spazio virtuale del web è probabile che avrei un'altra idea di cosa è fotografia.
Forse il mio modo di concepire natura, senso e specificità della fotografia è condizionato dal fatto che il mio ambiente fotografico è arricchito da persone che producono fotografie fisiche da esporre, toccare, vendere e comprare... restauratori, curatori, collezionisti... musei, gallerie, esposizioni, eventi ed installazioni...
Del resto trovo inutile ogni sforzo rivolto a stabilire cosa dovrebbe o cosa non dovrebbe essere fotografia.
Trovo insopportabile chiunque si ostini a discutere in modo estenuante cosa sia meglio o peggio tra digitale ed analogico, appropriato o illegittimo in fotografia e persino se questo o quello sia "vera fotografia".
Rispetto vegetariani e vegani, tra i quali ho molti veri amici, ma ciò non mi impedisce (chiedo scusa se qualcuno se ne può risentire) di apprezzare spiedini ed arrosti.
Non sono nemmeno interessato a stabilire se la Fotografia sia Arte o no.
« È arte la fotografia? Quien sabe? Chi lo sa e chi se ne importa? Mi piace! » (Edward Weston)

Resta il fatto che ho una mia idea di ciò che è una fotografia, un’idea in evoluzione che mi entusiasma veder progredire ed assumere nuove sorprendenti forme e funzioni. Chiunque è libero di farsene una propria. Anche e proprio per questo la fotografia è una meravigliosa invenzione che non finisce mai.

© 2016 by Gabriele Chiesa

Fotombra di bicchieri. Impressione diretta di luce su carta fotosensibile, senza impiego di fotocamera,

Fotombra di bicchieri. Impressione diretta di luce su carta fotosensibile, senza impiego di fotocamera

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