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L'Arte Nera

© 2002 by Gabriele Chiesa





Le silouette in carta nera

Macchina per la produzione di disegni in siluouette

L'Arte Nera.
Da un articolo di Carl Rosner nella "Gerlonlande" del primo aprile (1906).

Nelle fiere, sui mercati ed anche nei caffè si trovano ancora qualche volta degli "artisti" ambulanti che nella carta nera vi sforbiciano, più o meno destramente, la vostra adorata immagine, il vostro "classico" profilo. Questi artisti da silhouttes, che per i loro capolavori si accontentano di pochi spiccioli, sono senza saperlo gli ultimi superstiti d'una legione che al principio del secolo invadeva l'Europa. Allora, come adesso la fotografia, era di prammatica che ogni persona colta imparasse l' "arte nera", l'arte delle ombre e dei profili.

Ritratto a silouette

Già ai tempi di Luigi XV il silhouettare era di moda in Francia e lo stesso suo nome gli fu dato allora da un grazioso scherzo dalla signora di Pompadour. Il ministro delle finanze Stefano de Silhouette (nato il 5 luglio 1709, morto il 20 gennaio 1767), celebre per la sua avarizia, aveva detto, in presenza della marchesa, che voleva farsi fare il ritratto. E la marchesa avevagli risposto ridendo maliziosamente: "Già, già ! E perché sia più a buon prezzo soltanto.... nelle linee de' contorni! Alla fin fine, basta anche questo!" Da allora le figurine nere presero il nome, che è diventato internazionale, di silhouettes.



Il celebre Gian Gaspare Lavater (nato il 15 novembre 1741, m. il 2 gennaio 1801), ha molto contribuito a diffondere l'arte nera. Il geniale zurighese, che aveva dato basi scientifiche allo studio del carattere in rapporto alla fisionomia, era diventato, appunto per questo, uno zelante collezionista di ritratti di profilo. E a cominciare dal 1775, pubblicò la sua magnifica opera in quattro volumi "Frammenti fisionomici", che contiene numerosissimi ritratti e profili in nero di persone eminenti. Da questo libro è tolto la nostra figurina che rappresenta Goethe in colloquio con Fritz de Stein; figlio della sua amata Carlotta.



In Germania Lavater più che de' seguaci ebbe degli avversari, a capo dei quali stette lo spiritoso e satirico Giorgio Cristoforo Lichtenberg; ma in Francia egli e la sua idea fecero furore. Nell'entusiasmo per i puppazzetti neri si inventò persino una macchina da silhouettare ! In Germania soltanto più tardi l'arte nera trovò degli amici, ma per ragioni tutt'altro che romantiche o scientifiche! Al principio del secolo scorso la Germania era oltre modo immiserita. I Tedeschi vivevano a stecchetto e dovevano risparmiare in tutto e per tutto. I ritratti ad olio o a miniatura costavano, caro. Le "ombre nere", tanto a buon prezzo, ne facevano o male o bene, le veci! E, come, qualche tempo dopo, tutti facevano raccolta dí ritratti fotografici, tutti allora collezionavano nere figurine. Di uno di questi ritratti si facevano spesso molte dozzine di riproduzioni e se ne avevano anche di buoni dipinti sul vetro.



Talvolta anche la caricatura politica si serviva dell'arte nera; diamo, ad esempio, una silhouette del gran Corso che lo rappresenta nel suo classico atteggiamento, mentre la figurina, se posta alla luce, lasciava vedere un completo ed odioso demonio. Persino la spada vittoriosa tramutavasi in una codavellosa!

I contorni delle "ombre" si possono ottenere in due modi: disegnandoli o tagliandoli. E nell'un caso o nell'altro, le figurine o dipinti a nero o tali già per il colore della carta si possono anche completare con delle lineate barocche. Semplicissima è anche la tecnica per eseguire il ritratto. Chi è molto abile nel disegno ed ha l'occhio di buon ritrattista può senz'altro sforbiciare la figurina. Ma più semplice è far proiettare alla luce d'una candela l'ombra su una carta appiccicata alla parete, seguire con una matita o con del carbone i contorni dell'ombra e rimpicciolire poi a volonta col pantografo la figura o contorni così ottenuti.



Per tal modo il silhouettismo diventa un, semplice esercizio meccanico. Anche in questo secolo s'ebbero però degli uomini che ne fecero un'arte vera. Fra questi emersero, il pittore 0. F. Runge (1776 - 1810) i cui "Fiori ed animali ne' loro contorni" formano veramente un capolavoro; e Paolo Konewka (1840?1871), che con certe silhottelles illustrò il Faust, il Sogno d'una notte d'estate e FalsIaff.





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