Quale metodo utilizzi e perchè?

  • giuseppe toffoli
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10 Anni 4 Mesi fa - 10 Anni 4 Mesi fa #77 da giuseppe toffoli
Quale metodo utilizzi e perchè? è stato creato da giuseppe toffoli
Ciao,

per curiosità mi piacerebbe sapere da chi stampa al pt/pd che metodo utilizza e perché...

1. Bostik & Sullivan A+B process
2. NA2
3. Bicromato di Potassio nello sviluppo

ce ne sono altri ma penso che questi siano i più diffusi.

ho iniziato con il primo metodo senza controllo del contrasto se non aggiungendo ad occhio H2O2 alla soluzione da stendere sulla carta... ora, dopo una pausa un po lunga sto pensando di riprendere la tecnica e vorrei un metodo meno "tecnico" e più "umano" e quindi volevo evitare di esegire 1000 test con l'NA2 e pensare agli sviluppi differenziati con il bicromato di potassio....

Voi cosa utilizzate e perché? sarebbe bello discuterne insieme..
Ultima Modifica 10 Anni 4 Mesi fa da giuseppe toffoli.

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  • giancarlo vaiarelli
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10 Anni 4 Mesi fa #79 da giancarlo vaiarelli
Risposta da giancarlo vaiarelli al topic Quale metoto utilizzi e perchè?
Uso tutti e trè i metodi. In generale A+B con aggiunta di Gold, secondo come "sento" l'immagine dedicata al processo.
Na2 specie se sono negativi da digitale e acetato stampato da plotter.
Il Dicromato un po meno ma di solito quando sono stampe emulsionate al 100% Palladio. Ci vogliono troppe bottiglie con Ossalato e le varie dosi di Dicromato con i vari gradi a crescere. Troppo da stoccare! Non è molto conveniente.

Ma prima di parlare di metodi e tecniche dico:

Come avevo spiegato su FB, è solo una questione legata a quello che senti tuo come processo! Dove le sensazioni sono più elevate e i risultati anche e non per semplicità meccanica o altre ragioni simili. Quando m'interessai alle antiche tecniche di stampa, approdai in Inghilterra nel 1982 e l'anno successivo iniziai a vedere e provare le maggiori. Arrivato alla sperimentazione con il Pt/Pd. fu un tutt'uno. Come dire, amore a prima vista! Avevo trovato il mio skill con questa tecnica.
Ma sopratutto la profondità la sua dimensione e la sua pittura sulle luci alte, una sensazione che mi portava e mi porta molto in alto con il cuore lo spirito e la mente.

E' dal 1983 che non mi faccio molte domande, anzi neanche un pò, se, e le capacità sono misurabili con la destrezza tecnica e altre simili abilità. E' l'alchimia che possiedo e le sensazioni che provo nell'osservare e analizzare una negativa con una immagine dedicabile a questo processo che fanno poi il totale della riuscita di una platinotipia.
E' anche vero che ci vuole un buon bagaglio tecnico. Ma è piu vero fare! Stampare! Sperimentare e trovare le combinazioni di tutto un assieme e portarlo avanti, trovare gli equilibri. Ci vuole che uno sia alchmista, e questo l'ho sento; la chimica ho imparato nel tempo a domarla, il fenomeno naturale che è la fisica è parte totale della vita e noi siamo vita! La meccanica...Prima d'iniziare definitivamente con la fotografia, a 11/12 anni quasi in contemporanea frequentavo appena libero, una officina dove si preparavano auto da corsa. Iniziai con le 500 lavorando con la lima, le bielle gli alberi motore e per finire, con la lavorazione della testa con i condotti e il cielo della testata, senza dimenticare la delicatezza e l'attenzione nelle varie fasi di montaggio del propulsore. E' stata un'ottima scuola!
La meccanica e le mecchaniche delle cose applicata alla fotografia non mi mancano. Ogni volta che lo sviluppo bagna a cascata il foglio emulsionato ed esposto è sempre un'emozione. Un emozione che provo con questa tecnica che a volte ti procura delle frustrazioni, ma che altre tecniche non hanno suscitato in mè questa capacità di "sentire" il fluido o "l'alone azzurro" che si intercambia con te e quello che stai trattando.
Oggi, che ho ripreso dopo una lunga pausa obbligata, dopo la chiusura dei miei studi, la stampa al Platino e Palladio nulla è cambiato! Anzi! Dal 2001 ad oggi non ho sentito affatto la distanza. La distanza la sento perchè sono cambiate altre cose nel frattempo, ma l'entusiasmo invece è cresciuto cosi come l'esperienza l'alchimia e il fluido.

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  • giancarlo vaiarelli
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10 Anni 4 Mesi fa #81 da giancarlo vaiarelli
Risposta da giancarlo vaiarelli al topic Quale metoto utilizzi e perchè?
Continuare con il metodo A+B è sicuramente il sistema piu "umano" legato alla Platino/Palladiotipia.
Innanzi tutto bisogna avere una conoscenza base della sensitometria. e quindi della lettura, prima, della rilevazione esposimetrica del soggetto ritratto e quindi prendere nota delle caratteristiche d'illuminazione del soggetto , e poi, ma principalmente, della trasmissione dei dati registrati dal negativo rivelato, sviluppato. Avere dei Stouffer*

Allegato tp21.jpg non trovato


e similari è di rigore. Se si à un densitometro è meglio!
Con lo Stuffer si ricercano i Dmin e i Dmax della negativa che va stampata. Trovati i valori si trova anche la densità media del negativo che poi sarà, con la tabella delle proporzioni miscela A+B , il prodotto abbinato ad C+D che sono in parti uguali, Pt/Pd. Il potere auto mascherante e equilibrato sulle alte e basse luci del metodo Pt+Pd e senz'altro da preferire!
Provate e riprovate con questo metodo e prendetene il controllo. Dopo di che si possono esplorare altre tecniche come Na2 che penso sia un metodo della Plationotipia dei nostri giorni, senz'altro piu innovativi anche in rispetto alla digitalizzazione delle negative, che poi non si puo prescindere dall'usare Na2 con questi ultimi!
Negativi digitalizzati e Na2 sono aspetti tecnici molto avanzati che implicano una tecnica di esecuzione molto sofisticata dove non c'è spazio per improvvisazione. Anche se in fatti il processo tutto, non prevede improvvisazioni di base.
Rimanere nella condizione piu "umana" della Platino_Palladiotipia è senz'altro il classico A+B.
Prendere dimistichezza e padronanza con questo step apre le porte alle successive tecniche. Non il contrario!
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